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La luminosità del giallo paglierino sprofonda nel calice in un sospetto d’oro, ma i riflessi sono quelli verdolini del vino bianco giovane. Così, proiettato tra passato e futuro, il Pinot Grigio del 2016 targato Jermann si presenta in tutta la sua nettezza, con il tratteggio austero, leggiadro ed elegante di un vitigno che non si smentisce mai. Il sostrato minerale tra il calcareo e il marino veleggia su mandorla pelata, un agrumato impalpabile di pompelmo e frutta bianca piacevolmente acidula. Precisione e sobrietà coesistono in un calice che si rivela inconfondibile.
Siamo di fronte a uno dei vini bianchi più rappresentativi del Friuli Venezia Giulia per gli amanti: immediato, generoso, rapido a rivelarsi, tuttavia sempre più interessante al sorso. L’ingresso è decisamente fresco, ma è come se il moto ondoso subito sprigionasse, spumosa e leggera, tutta la sapidità. Non ci sono picchi olfattivi o gustativi, si tratta di un vino coerente ed equilibrato, caldo (13% vol.) e di corpo, anche piuttosto persistente, ma netto. Sconsiglierei cibi troppo complessi e conditi, per evitare un picco di sapidità. Invece lo vedo benissimo con una zuppa di pesce, magari in bianco e con erbe mediterranee.