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Serata tra amici e colleghi per degustare vini rossi. Lo so, suona come un alibi, ma ci siamo messi d’impegno. Schede di valutazione, ognuno i suoi calici, grissini neutri, blocchetti di appunti, acqua in abbondanza, liscia e gassata, e lui: un meraviglioso Pinot nero dell’Alto Adige. Siamo da Gottardi, in provincia di Bolzano, a Mazzon (frazione di Egna), giusto a nord del Parco Naturale Monte Corno, in una zona straordinariamente vocata. Le uve crescono su un terreno dolomitico di calcare, marne e limo e vengono interamente raccolte a mano. La vinificazione comprende malolattica in botti di rovere francese, un anno in barrique e almeno sei mesi in botti grandi seguiti da un periodo altrettanto lungo di affinamento in bottiglia.
La commissione appositamente riunita delibera che ne vale la pena. Specie se lo si apre con un’oretta di anticipo e lo si serve in un calice di ragionevole volume e apertura, si tratta di un grande vino. Granato, ma con un manto prezioso di rubino, è limpido, si fa attraversare facilmente dalla luce degli occhi di chi ami, e ha una bella consistenza. Al naso è molto intenso: a una prima olfazione è un po’ chiuso, con sentori terrosi e quasi animali, ma nel calice si evolve rapidamente e sensibilmente, sfoderando un’invidiabile ricchezza e una finezza che dapprima sfugge. Dalla frutta rossa sotto spirito, attraverso uno speziato di noce moscata, pepe, tabacco, con sensibili note ferrose.
In bocca è di grande eleganza – sgrassa, sì, ma non per questo è meno morbido. Secco, il gusto è pieno ed equilibrato, anzi sempre più pieno ed equilibrato via via che lo si assapora. La freschezza promette una buona evoluzione, ma già adesso se ne apprezza la potenziale armonia. Tannini e sali minerali contribuiscono a una tessitura importante, sostenuta da un discreto tenore alcolico (13-13,5% vol.), che conferisce al vino grande persistenza gusto-olfattiva, con un ritorno fruttato, stavolta in confettura, molto fine e ricco. Forse non è il Pinot nero che ti aspetti, ma l’uva legge benissimo il territorio e lo rappresenta. Perfetto con i canederli, polenta con funghi e salsiccia oppure un ricco gateau di patate.